mercoledì 3 luglio 2013

Battle Royale: Benvenuti nel programma



La prima volta che ho sentito il nome "Battle Royale" era nella primavera del 2005, durante un intervallo scolastico. Leggevo una rivista di videogames e mi imbatto nella pubblicità di questo nuovo manga firmato da Koushun Takami (autore anche del libro) e disegnato da Masuyuki Taguchi, che veniva spacciato come sconvolgente, epico, indimenticabile e chi piu ne ha piu ne metta.

E trovo poco dopo il numero 1 in edicola (miracolo) e lo leggo tutto d'un fiato. E la pubblicità ha dannatamente ragione.

Battle Royale ti prende subito e ti coinvolge dall'inizio.

Spoiler,e tanti altri gia che c'ero
La storia è molto semplice. Siamo nella Repubblica della Grande Asia dell'Est (uno stato inventato sotto dittatura), dove ogni anno una classe di studenti viene sorteggiata a caso e costretta a partecipare al "Programma", un gioco al massacro dove i componenti della classe sono costretti a uccidersi a vicenda fino a quando ne rimarrà soltanto uno.Il Governo ti fornisce un arma a caso (dal boomerang alla mitragliatrice), ti da tre giorni di tempo (allo scadere dei tre giorni muoiono tutti) e ti controlla con un collare bomba. Se provi a scappare esplode, se provi a manometterlo esplode e se entri un una zona di gioco proibita esplode.
In pratica una situazione senza vie d'uscita e che ti costringe a massacrare il tuo compagnio di banco.


I buoni, Kawada, Mimura, Shuya e Sugimura
I personaggi sono tutti molto caratterizzati e realizzati bene (e non è facile creare 42 personaggi tutti diversi), personalmente ho odiato i protagonisti, Shuya e Noriko. Troppo stereotipati come i classici buoni dei manga giapponesi, bravi, belli, coraggiosi, pronti a tutto pur di non uccidere. Dal primo volume avevo gia capito che sarebbero sopravissuti, ma la speranza era l'ultima a morire.
La situazione migliora con gli altri protagonisti, Mimura è il figo sportivo e intelligente che da novello McGyver prova a realizzare una bomba con oggetti di fortuna e muore solo dopo che è stato letteralemente crivellato di colpi (con un grande errore di sceneggiatura, muore e dopo un giorno Shuya trova il suo cadavere senza il colpo finale alla testa e con una frase incisa da Mimura) e Sugimura, il Bruce Lee della situazione, timido e introverso che cerca di salvare le donne della sua vita, cioè la sua migliore amica (con una bellissima scena con Sugimura che la trova morente) e il suo grande amore (che lo uccide per errore nel libro). Nel fumetto muore dopo un combattimento in stile Dragon Ball contro il cattivone dopo essersi finalmente riuscito a dichiarare.
Per ora sono personaggi carini, ma alla fine nulla di che. Ma poi arriva LUI.



Shogo Kawada. Il personaggio cazzuto del manga, l'Abraham Ford di Battle Royale. Personagio con cazzutaggine a livelli di guardia, è quello che toglie le castagne dal fuoco a Shuya e Noriko almeno 3 volte nel manga, e oltretutto conosce un modo per scappare dal Programma. Come mai? Perchè Kawada è il vincitore del programma precedente, che si è trovato per sfortuna a dover partecipare di nuovo al Programma. E riesce a fare scappare Shuya e Noriko, ma sfortunatamente muore durante la fuga per le ferite riportate nel gioco, con mia suprema incazzatura.

Questi sono i buoni. E i cattivi?

I principali sono 2, Mitsuko Soma e Kazuo Kiriyama.

Kazuo stà puntando te

Mitsuko sfrutta il suo fascino per sedurre i maschi (e anche qualche ragazza), fargli abbassare la guardia e ucciderli. Scopriamo che ha dei traumi infantili all'origine del suo essere zoccola (oh, diamo il loro nome alle cose) e che la spingono a prendere la decisione di far soffrire gli altri piuttosto di soffrire lei. Il personaggio funziona, anche se occorre parecchia sospensione dell'incredulità per credere che questa ragazza delle medie abbia un curriculum che farebbe impallidire Cicciolina. Quando prova a sedurre Kiriyama si ritrova crivellata di colpi.


Kazuo è il cattivo del manga. Personaggio silenzioso (infatti dopo aver annunciato la sua decisione di partecipare al gioco pronuncia 3 frasi), imbattibile, immortale (vedere per credere), un genio in tutto quello che fa e con una scheggia nel cervello che gli impedisce di provare sentimenti, ma che non funziona troppo bene. Infatti è troppo perfetto, troppo irreale e l'idea di un cattivo silenzioso versione "macchina di morte" sulla carta può essere intrigante ma alla resa dei conti è risultata non del tutto riuscita. Nel film lo descrivono come un sadico che si è iscritto al gioco per divertimento e riesce tutto molto meglio. Muore dopo che viene bersagliato da qualsiasi cosa possibile e anche di piu.

Duro a morire
Ma la storia regge. Alcuni ottimi comprimari e personaggi secondari che funzionano, il fatto che ogni personaggio abbia una storia spiegata dietro (cosi da non farli sembrare messi li a caso), alcuni segmenti della storia realizzati molto bene (la fine, le ragazze nel faro, l'incontro tra Sugimura e Takako), e la curiosità di vedere come andava a finire (l'avevo capito, ma la speranza era l'ultima a morire, e a un certo punto ci speravo davvero che cambiasse il finale) e sopratutto il messaggio che passa hanno fatto di Battle Royale un grandissimo successo, specie in Giappone.

Il messaggio è il motivo del Programma. Nel fumetto non viene assolutamente spiegato (tranne una frase dove viene definito un esercitazione bellica), nel film è una rappresaglia degli adulti verso i ragazzi sempre piu incontrollabili e violenti mentre nel libro è una sorta di strategia della tensione che ha come scopo il tenere sempre sotto pressione la popolazione e fargli credere che un attacco straniero sia imminente così da supportare ancora la dittatura.
 In realtà il Programma è una grande critica alla società Giapponese e al suo primeggiare ad ogni costo su tutti, che vengono visti come dei nemici da abbattere per il proprio successo, specchio di una società dove il fallimento non viene assolutamente tollerato. 

Il Kiriyama del film, molto piu efficace

Alla fine Battle Royale merita? Il manga si, nonostante i difetti regge, diverte e riesce ad incuriosire il lettore spingendolo a vedere cosa succede dopo, il libro anche, anche se ha diverse cose che sono state cambiate rispetto al manga (e in meglio, come la morte di Sugimura). Il film non saprei.
Takeshi Kitano è strepitoso nel ruolo dell'insegnate a capo del Programma, ma il film non rende troppo bene. Troppi personaggi e troppi che vengono liquidati in poco tempo,anche se alcuni passaggi (come lo scontro finale tra Kawada e Kazuo) sono fatti molto bene, non parlo del film in maniera troppo approfondita per la mia nulla conoscenza del cinema giapponese.
 Sconsigliatissimo invece il sequel del film, veramente un pessimo film sotto tutti i punti di vista.

 

Alla prossima
Marco

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