domenica 22 giugno 2014

Intervista a Fancesco Muzzopappa



Amici del blog, oggi una grande esclusiva, un intervista a Francesco Muzzopappa, autore di "Una posizione scomoda" e ora in libreria con la sua nuova fatica "Affari di famiglia".

Colgo l'occasione per ringraziare Francesco, disponibilissimo a rispondere alle mie domande.







1) Presentati brevemente al pubblico Pugliese, innamorato della pasta al forno con le polpettine, non riesco a fare ancora il bagno nel lago, guardo Real Time, ho un cognome spiritoso. 

2) Come e quando ti sei appassionato alla scrittura? Sono anzitutto un appassionato lettore, sin dai tempi dell’univeristà, grazie al lavoro di scrittori geniali come Sterne e Swift. Lì ho capito che se mai avessi avuto qualcosa da dire, l’avrei fatto a modo loro. E così è accaduto. 

3) Il tuo primo libro "Una posizione scomoda" parla di un giovane sceneggiatore che scrive film pornografici. Come ti è venuta questa idea? Avevo ideato una rubrica per il Rolling Stone, che poi il Rolling Stone non ha comprato (non capisco come mai): recensioni di film porno. Non mi interessavano, ovvio, i contenuti dei film, ma la possibilità di scrivere recensioni pulite su film del genere. Il risultato era esilarante, considerati i titoli grotteschi trattati con la distanza glaciale della critica estremamente seria. Il materiale alla fine era talmente corposo da poterci scrivere un romanzo. Ma avevo bisogno di una trama, che ho steso velocemente grazie all’intuizione di una notte. Dopo qualche mese è nato “Una posizione scomoda”. Il porno però, per chiarire, è un argomento incidentale, sennò poi mia zia continua a dire in giro che ho scritto un libro pornografico, e non è così. 

4) Hai incontrato difficoltà a pubblicare il libro? Sono stato fortunato. Fazi ha subito scommesso sul romanzo, investendo sul mio tono di voce, che per l’Italia è inconsueto. I risultati di critica e vendita ci hanno rincuorato. 

5) Cosa consiglieresti a un ragazzo che vuole iniziare a scrivere e a pubblicare? Di cominciare anzitutto a scrivere, prima ancora di pensare ad una pubblicazione. Lavorare tanto sul proprio stile, rendere la propria prosa interessante, qualunque genere si frequenti. Ed essere capaci di autocritica. E’ importante: i giudizi delle case editrici sanno essere sanguinosi. 


6) Parlaci del nuovo libro. Come ti è venuta l'idea? Per un uomo, scrivere nei panni di una donna è complicatissimo, e io avevo proprio voglia di complicarmi la vita. Quando si ha in testa un personaggio così interessante come Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna, tanto divertente quanto stronza, non puoi lasciarla fuggire via. La storia invece è lo specchio dei nostri giorni: un figlio cretino che dissipa il capitale messo da parte dalla generazione precedente, e una donna che non si arrende all’evidenza e farà di tutto per riconquistare ciò che è perduto. Il tutto con un tono da commedia inglese che tanto mi appassiona. 

7) Come vedi il futuro dell'editoria in Italia? Florido, se saremo capaci di avvicinare le nuove generazioni alla lettura. Finché a scuola nell’ora di narrativa si continuerà a far leggere Dante e i Malavoglia, facciamo prima a dare un caloroso addio alla voglia di leggere. 

8) Passatempi oltre la scrittura? Amo cucinare per la donna che amo. Colleziono letteratura nonsense. E fascette. 

9) Quali sono i tuoi prossimi progetti? Scrivere un terzo libro folle che ho già in mente. E trovare il tempo di farlo. 

10) Scrittore preferito? E quello piu odiato? Preferiti ne ho circa un migliaio: Sharpe, Sedaris, Moore, Auslander, Keret, Charms, Gogol, Wodehouse, Lipsyte, Paasilinna, Bennett, Nicholls, Valentin, Campanile, Flaiano, Marchesi. E poi gran parte del 1800 inglese. Ho amato disperatamente Jane Eyre. Proprio lei. I più odiati non li compro e quindi non li odio perché non li leggo. 

11) A tuo parere quali sono gli errori che uno scrittore non dovrebbe mai fare? Parlare in terza persona. Ora Muzzoppappa ti ringrazia e ti aspetta in libreria con “Affari di Famiglia”.

Ringrazio ancora Francesco per la gentilezza e disponibilità.

Alla prossima
Marco

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