lunedì 10 marzo 2014

Dall'archivio: Ted



Oggi un post dal sapore amarcord, un piccolo racconto scritto nel 2005 e pubblicato sul sito Scheletri.it.
A rileggerlo ora lo cambierei in parecchi punti, ma è pur sempre una delle prime cose che ho scritto, e ci sono affezionato.


Pezzo che segue la mia passione per l'orror e il macabro, in particolare i serial killer. Per chi volesse approfondire la storia di Ted Bundy clicchi QUI, sconsigliato alle persone impressionabili.
Ed ecco il racconto.

TED

E trae dalle tante gioie a lui negate
cagion di strazio più aspro. Dunque
l'odio feroce lui raccoglie, e ne infiamma
così la mente e il cuore:
"Pensieri, dove mi spronate? E con quale
dolce lusinga mi fate dimenticare che l'odio
quì mi portò? Odio fu quello,
non amore, non speranza di mutare
inferno in paradiso, di cogliere piaceri,
ma di distruggerli tutti. Non c'è gioia in me
se non la gioia di colui che distrugge

John Milton - Paradiso Perduto -Libro IX vv 469-479

Ho gia individuato la preda.
E' una ragazza, come tutte le altre che ho scelto.
Niente di personale, ci mancherebbe, non so neppure come si chiama, ma ho scelto lei. Forse a spingermi verso di lei sono stati i capelli, lunghi, neri e con la riga in mezzo.

Stephanie...

Ho un debole per questo taglio di capelli, lei li portava così. Il mio primo grande amore, Stephanie. Quanto l'ho amata...
Poi tutto è finito, lei aveva detto che non ero al suo livello, che non avevo un obiettivo nella vita e mi ha piantato.
Molti si sarebbero abbattuti e si sarebbero messi in un angolo a piangere, ma io no, NON IO. Mi sono iscritto all'universtà e al partito repubblicano; avevo la media dell' A e tutti mi consideravano una promessa del partito, futuro governatore dello stato, e lei quando mi rivide fù sorpresa da questo cambiamento, ed era di nuovo interessata a me. Ho giocato con lei per un pò, poi l'ho piantata da un giorno all'altro.

La vendetta è un piatto che và servito freddo.

Del resto lei amava solo la mia posizione, e mi ingannava, come tutte le donne.
Anche mia madre, ero illegittimo, un bastardo, e lei mi disse di essere mia sorella, con 20 anni di differenza.
L'ho saputo dopo che Stephanie mi mollò, e qualcosa scattò in me.
Sete di vendetta, o che altro?
Prendo donne che mi ricordano lei e le uccido, queste pagano per colpe che non hanno e che nemmeno conoscono, ma questa è la mia vendetta verso le donne, questo è il MIO tribunale e quello che dico e faccio è legge.
La abborderò come al solito; andrò lì e userò il mio fascino, del resto per missioni come queste essere belli aiuta, e il mio solito trucco del braccio ingessato è la "ciliegina sulla torta". Andrò lì e dirò:

"Scusa, mi serve un favore, devo caricare la mia barca a vela sulla mia auto e con questo braccio non ci riesco, potresti aiutarmi?"

Lei accetterà e si allontanerà con me, con la morte.
Appena arriveremo al Maggiolino la colpirò col mio piede di porco e la caricherò in auto per ucciderla con calma.
La polizia sarà fortunata se troverà anche solo un suo osso.

Tutte le donne me la pagheranno, a cominciare da Stephanie... Uccidere questa donna è come uccidere lei, ogni volta è così, e mi piace, anche se ormai ho perso il conto di quelle che ho ucciso.

Mamma, non dovevi ingannarmi.
Stephanie non doveva ingannarmi e giocare coi miei sentimenti.

Mentre mi avvicino alla donna sorrido, di sicuro da piccola mamma e papà le avranno detto che non si deve dare confidenza agli sconosciuti e allontanarsi con questi.
Però io non sono uno sconosciuto.
Io sono Ted Bundy.


Spero vi sia piaciuto

Alla prossima
Marco

Nessun commento:

Posta un commento