domenica 2 marzo 2014

Una posizione scomoda, la recensione


Cosa succede quando si è costretti a fare un lavoro che si odia quando i propri sogni sono naufragati? Inevitabilmente ci si sente falliti e frustrati, ma che cosa può accadere se proprio il lavoro tanto odiato offre all'improvviso una chance di realizzare il proprio sogno nel cassetto?
"Una posizione scomoda", libro di Francesco Muzzopappa parla proprio di questo.


Trama

Fabio è un ragazzo diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Agli occhi di registi del calibro di Amelio e Sorrentino, Fabio è una promessa del cinema italiano. Peccato che, dopo essere partito con il sogno di scrivere film d'autore, oggi lo ritroviamo a fare lo sceneggiatore di film porno. Deprimente, vero? Ma è l'unico modo per sbarcare il lunario. Così, invece di veder realizzato Il cielo di piombo, copione che da anni ingiallisce in un cassetto della sua scrivania, a Fabio tocca sfornare a un ritmo da infarto sceneggiature come la parodia di 20.000 leghe sotto i mari (per ottenere il nuovo titolo, sostituire la elle di "leghe" con una esse). Ma il giorno in cui gli annunciano che uno dei film da lui firmati, L'importanza di chiamarsi Ernesto (sostituire la emme di "chiamarsi" con una vu), è in lizza al Festival del Porno di Cannes, a Fabio viene un'idea che cambierà il corso della sua vita... 

Lui di posizioni se ne intende

Recensione

Opera prima di Muzzopappa, si dimostra da subito molto valida.
L'inizio è folgorante, veramente divertente. Il personaggio di Fabio è tratteggiato benissimo, idem i suoi genitori (che forse sono la vera forza comica del romanzo), mentre Romina avrebbe meritato più spazio.
Le descrizioni degli insuccessi di Fabio sono credibili e fatti molto bene, e i titoli porno di film famosi (per quanto non sia originale la trovata) sono molto divertenti (L'importanza di chiavarsi Ernesto su tutti).

Il problema del libro è una certa altalenanza di qualità. In certi momenti si ride veramente tanto (come all'inizio, o alle visite di Fabio ai genitori o quando Fabio rivive le recite ai tempi dell'oratorio), mentre in altri momenti abbiamo un calo, che anche se non vistoso abbassa sensibilmente la qualità generale (non ho apprezzato particolarmente la premiazione a Cannes. Niente di grave nel complesso, dato che il livello del libro è comunque alto.

Lui ama le sceneggiature di Fabio


L'unica nota negativa è il finale, troppo improvviso con un personaggio che per quanto presente nel libro esce fuori troppo come "salvatore della patria" risulta leggermente forzato.

In conclusione un bel libro, in certi passaggi si ride veramente, ben scritto, scorrevole e con dei bei personaggi. Paga un finale non all'altezza, ma si deve tenere conto che è un opera prima e sono sicuro che Muzzopappa sistemerà questa cosa nelle opere future.
In stellette si aggiudica tranquillamente un *** 1/2, con diversi passaggi che raggiungono tranquillamente le ****.

Leggetelo, il porno è anche divertente, e se vi è piaciuto leggete anche "Porno" di Irvine Welsh.
E Francesco Muzzopappa è una persona disponibilissima, ci tenevo a scriverlo.

Alla prossima
Marco

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